Google Play Music cesserà di esistere a Dicembre di quest’anno. Una comunicazione ufficiale da Google stessa è giunta via mail, dove viene spiegato che il servizio verrà sostituito dal già esistente Youtube Music.
Google spiega che la chiusura sarà indolore per chi vorrà portare tutto il suo materiale da Play Music a Youtube Music, compresi – udite, udite! – i nostri brani caricati, quindi il cloud dei nostri mp3 è garantito anche sulla nuova piattaforma.
Come avviene il trasferimento dei brani? Aprendo l’app di Google Music, ci viene chiesto se vogliamo che il nostro materiale sia trasferito nella nuova piattaforma, spiegando chiaramente che tutto sarà possibile fino a Dicembre, quando avverrà la chiusura del servizio. Google promette le stesse funzionalità e la stessa esperienza di ascolto anche su Youtube Music, ma su questo aspetto è doveroso mantenere qualche riserva in futuro. Il passaggio dei brani caricati da Play Music, possibile anche accedendo da questo indirizzo (https://music.youtube.com/transfer), avviene dopo alcune ore o persino un giorno. Va infatti tenuto conto della quantità dei brani che vanno trasferiti. Una volta completato il trasferimento, i brani saranno accessibili e riproducibili accedendo alla pagina web https://music.youtube.com o con le app dedicate su iOS o Play Store.
Dopo aver effettuato l’accesso col nostro account su Youtube Music, per accedere ai nostri brani, basta andare su Raccolte > Album, Brani o Artisti > Caricamenti. Da questa pagina troveremo le nostre tracce, organizzate in ordine alfabetico. Da ogni brano si possono creare playlist. Gli stessi possono esser apprezzati o meno. Non c’è purtroppo una raccolta organizzata in base alle ultime tracce caricate e né una sulla cronologia di ascolto. Insomma, i caricamenti dei nostri brani si presentano con un’interfaccia strutturata ai minimi termini, con un riproduttore dotato di funzioni essenziali.
Proprio per una grafica ancora molto scarna, è probabile che a fine anno arriveranno sostanziali cambiamenti. La sensazione è che questa di Youtube Music sia una versione ancora in beta e che è possibile aspettarsi di tutto, da qui a poco.
La nota positiva, almeno per adesso, è che la riproduzione dei nostri brani non subisce interruzioni pubblicitarie e l’applicazione continua la riproduzione anche in background, ma questo vale solo se l’esperienza di ascolto si limita ai brani nel cloud.
Youtube Music non presenta nemmeno un software in grado di caricare i nuovi brani. Per poter sopperire al problema, bisogna per l’appunto accedere al servizio da una postazione fissa, andare nella pagina web interessata e trascinare i file.mp3 sull’elenco. Accontentiamoci però del fatto che ora il limite dei brani da caricare sia arrivato da 50’000 a quota 100’000: un’infinità.
E’ chiaro che ci sono svariate mancanze che dovrebbero sospettare degli aggiornamenti futuri, anche se – ripeto – bisogna rimanere coi piedi per terra: l’obiettivo di Google è quello di vendere abbonamenti per permettere ai suoi abbonati di vivere a 360° l’esperienza di ascolto e non è esclusa una castrazione nell’esperienza del cloud. Per ora, comunque, Youtube Music è l’unico servizio di musica in streaming ad offrire un cloud così vasto gratuitamente. E ciò non è affatto poco.
Questo sito Web utilizza i cookie per offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie sono memorizzati nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti in qualità di utente anonimo. Ciò è finalizzato per offrire al massimo i contenuti veicolati all'interno di questo sito.